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Riflessioni ed approfondimenti di ANALISI TECNICA

Analisi Tecnica

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ANALISI TECNICA

IL TRADING DI SANI PRINCIPI

Da anni sono note, soprattutto negli Stati Uniti, delle regole operative legate alla speculazione. Alcuni di queste sono divenute proverbi assai rinomati nell'ambito del Trading.

Cari Lettori,

il trading, se effettuato con le dovute tecniche, può diventare una professione di successo anche se non semplice da esercitare. Come ogni professione anche il trading ha le sue regole, alcune di queste sono diventate assai note, al punto da considerarsi alla stessa stregua di proverbi.

Purtroppo, la loro corretta applicazione, da parte degli investitori, è molto più rara di quanto si possa pensare. Chi li conosce li considera fin da subito come "veritieri", tuttavia applicarli concretamente risulta spesso difficile. Scopriamo il perché passando in rassegna i più importanti "proverbi" riguardanti il trading, un'ottima occasione per ripassare alcune regole basilari del trading stesso.


Taglia le perdite e fai correre i profitti
E' giusto affermare che in questa frase sia riassunto tutto il trading. In effetti, al di là della tecnica utilizzata, per guadagnare nella speculazione occorre conseguire profitti superiori alle perdite. Si tratta di una regola fondamentale, apparentemente ovvia, ma di assoluta importanza, da applicarsi rigorosamente per poter ottenere risultati positivi.

L'alternativa, ovvero tagliare i profitti e lasciar correre le perdite, potrebbe essere profittevole solo se statisticamente si riuscisse a produrre un elevatissimo numero di operazioni in guadagno. In tal modo, si accetterebbero perdite mediamente più elevate rispetto ai profitti, in quanto la probabilità di ottenere questi ultimi sarebbe nettamente superiore. Per fare un esempio: se vi fosse la sicurezza di ottenere, mediamente, 8 profitti da 200 Euro e 3 perdite da 300 Euro ogni 10 operazioni, allora avrebbe senso lasciar correre le perdite più di profitti.

Una tale un'operatività è comunque rischiosissima, perchè le perdite lasciate correre possono assumere entità di parecchie volte superiori a quelle dei profitti (si consideri, ad esempio, il caso di un'azienda quotata che fallisce). Pertanto è decisamente preferibile essere molto severi nel chiudere le operazioni in perdita, anche se a posteriori ci si potrebbe rammaricare per non aver avuto la pazienza di attendere l'avvenuto recupero.

Il concetto di tagliare le perdite e far correre i profitti oltre ad essere orientato alla massima sicurezza e, contemporaneamente, diretto ad ottenere il massimo sfruttamento dei momenti favorevoli di mercato. L'attitudine al mantenere una posizione in profitto finché non arrivi un segnale di pericolo, lottando giorno per giorno contro la voglia di monetizzare il risultato positivo, è spesso difficile da sostenere psicologicamente.

La letteratura di analisi tecnica non è ancora riuscita a spiegarne la motivazione, ma l'esperienza di chi scrive suggerisce che si tratta soprattutto di sfiducia in se stessi e/o nel mercato. Non tanto della paura di un evento negativo, quanto del timore di dover aspettare troppo tempo prima di ottenere ancora un risultato del genere, in pratica non si ha sufficente fiducia nelle proprie capacità.

Solo una buona esperienza di trading insegna che i profitti medi devono essere molto più ingenti delle perdite medie, perché queste ultime possono essere statisticamente assai più numerose.


Non lasciare mai che un profitto si trasformi in una perdita
Spiegato con altre parole: se all'inizio tutto va bene e poi ad un certo punto il mercato ti si muove contro, chiudi l'operazione prima che essa si trasformi in perdita. Di per sé il principio è senz'altro corretto, perché lasciare che le operazioni vincenti si trasformino in perdenti rovina il trading sia dal punto di vista del guadagno finale, sia dal punto di vista della probabilità di vittoria.

Chiaramente la difficoltà consiste nel capire quando il movimento contrario di mercato diventa pericoloso, mentre si è ancora in profitto. Essendo il movimento di mercato sempre molto contrastato, l'unico modo per lasciar correre i profitti è di adottare una strategia "non interventista" sui movimenti contrari poco significativi.

Risulta quindi necessario comprendere il momento "veramente" opportuno in cui non accettare ulteriori riduzioni di profitto, chiudendo a quel punto la posizione, ma anche questa abilità si guadagna e si rafforza con l'esperienza ed a volte anche il trader più esperto può cadere in inganno.

E' importante ricordare che il trading è un'attività in cui i profitti, effettivamente conseguibili, sono sempre di molto inferiori a quelli potenziali.


Vendi, guadagna e pentiti!
È il detto di Borsa più famoso nel nostro Paese, ma l'impressione di chi scrive è che il suo vero significato non si altrettanto noto. La maggior parte della gente cita questo motto soprattutto per riferirsi ad operazioni non monetizzate per tempo in cui, il dilungarsi nel chiudere la posizione, ha dato modo al profitto di trasformarsi in perdita.

In realtà il significato di questo motto è molto più sottile. Si riferisce, infatti, agli stati d'animo spesso contrastanti che solo i trader più navigati hanno imparato a conoscere bene ed a sopportare senza esserne indotti in errore. Il detto è ricollegabile, per esempio, ad un'operazione (rialzista) anzitempo monetizzata, di cui ci si è pentiti per aver visto poi salire ulteriormente la quotazione.

Questo stato d'animo rappresenta il pane quotidiano del trader professionista, perché in anni ed anni di esperienza tantissime volte ha provato la sensazione di aver guadagnato solo una parte di quanto poteva guadagnare e di essersi fatto troppo condizionare dalla mancanza di informazioni.

In altre parole, si ha l'impressione di aver fatto un trading troppo "povero", ma tali considerazioni basate sul "senno di poi", benché inevitabili da un punto di vista emotivo, non hanno senso per giudicare a posteriori il proprio trading. Infatti, proprio perché "fare speculazione" significa decidere prima che i fatti ci diano ragione, è inevitabile agire in maniera imperfetta a causa della limitata informazione.

Ex post possiamo essere tutti degli ottimi analisti. Ex ante anche i migliori analisti sono pieni di dubbi. Il pentimento che spesso arriva dopo un guadagno deriva semplicemente dalla tendenza umana a cercare di ottenere il massimo vantaggio possibile dalle proprie azioni, anche quando ciò non è tecnicamente possibile. Proprio per questo motivo il proverbio potrebbe essere semplificato affermando: "meglio guadagnare poco piuttosto che perdere!".


Se stai sperando, stai già perdendo!

Concludiamo la nostra carrellata sulla saggezza del trading con questo motto che nel nostro Paese è un po' meno popolare. Eppure riassume molto bene la mentalità di cui deve essere dotato il Trader vincente. Ovvero, non si dovrebbe mai portare avanti operazioni ed investimenti oltre un tale livello di perdita da lasciarti confidare solo nell'ottimismo o in qualche fatto miracoloso, piuttosto che nelle solide statistiche.

Se la tua perdita è diventata eccessiva, l'errore è già commesso!
A quel punto il miracolo (se avvenisse) consentirebbe di recuperare solo il denaro perduto, ma non rappresenterebbe l’assoluzione per il tuo errore. Anzi, sarebbe estremamente diseducativo, perché ti indurrebbe a tergiversare anche in successive occasioni sperando sempre nel miracolo del recupero, che potrebbe non ripetersi.

Sembra incredibile, eppure certi profitti ottenuti con comportamenti diversi da quelli corretti, sono altamente diseducativi e preparano il terreno per successive perdite disastrose. Spingerci a dire che è preferibile essere bravi e sfortunati può considerarsi esagerato (il guadagno monetario è l'obiettivo principale del trading ed è benvenuto tutto ciò che aiuta), ma i profitti frutto della sola fortuna con il tempo si esauriscono non essendo gestibili tramite le nostre capacità, bensì il risultato di fattori imprevedibili ed aleatori.







Massimo Intropido
















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