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Riflessioni ed approfondimenti di ANALISI TECNICA

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MEDIA SEMPLICE O ESPONENZIALE? IL PROBLEMA E' UN ALTRO!

Una questione, tuttora molto controversa, è scegliere la media mobile semplice o quella esponenziale. La seconda sembrerebbe la migliore, ma il problema risiede altrove.



Cari Lettori,

uno dei dilemmi in cui si imbatte ogni analista o trader è quello della scelta tra una media mobile semplice o una esponenziale. La questione apparentemente pare complessa, poiché si tratta di due strumenti tra loro sufficientemente diversi da rendere legittimo il problema. La media mobile semplice attribuisce a tutti i dati lo stesso peso, quella esponenziale applica un maggior peso ai dati più recenti, al fine di renderla più reattiva alle brusche variazioni di tendenza. Entriamo direttamente all'interno della questione con un esempio pratico.

Rappresentiamo, di seguito, il grafico delle S&P500 su cui sono state tracciate le due medie mobili, entrambe calcolate su 40 giorni.






Quella disegnata con il tratteggio più chiaro è la media esponenziale che, come si nota facilmente, reagisce in maniera molto più rapida alle variazioni di tendenza del prezzo. Sembrerebbe dunque chiusa in partenza qualunque disputa sull'efficacia di questi due strumenti. Tuttavia la questione è ben più complessa, specialmente se si passa dalla semplice analisi al trading.

Infatti, è risaputo che una media che passi più vicina ai prezzi subisce un maggior numero di falsi segnali, cioè viene attraversata più spesso dal movimento di prezzo senza che esso rappresenti effettivamente un'inversione di tendenza. Appare quind che una maggior "sofisticazione" dello strumento non porti a nessun beneficio concreto. In realtà non è proprio così. Osserviamo il grafico successivo.




Nel febbraio 2007 l'S&P500 ha perforato verso il basso entrambe le medie mobili, per poi risuperarle verso l'alto intorno alla fine di marzo. Si noterà che un'eventuale operazione ribassista effettuata utilizzando una media mobile esponenziale avrebbe conseguito un profitto maggiore rispetto a quella compiuta utilizzando la media mobile semplice. Si potrà obiettare che la differenza tra i due risultati non è poi così grande ed in effetti è vero. Tuttavia, se consideriamo un'operazione del genere come un falso segnale profittevole, piuttosto che come il tipo di profitto che noi ci aspettiamo mediamente dalla nostra operatività, allora ci si rende conto facilmente di come una piccola differenza, ogni volta che si incappa in un falso segnale, può contribuire al profitto complessivo con una certa validità.

In altre parole, la caratteristica che può fare la differenza tra una media mobile esponenziale ed una media mobile semplice non è il solo il fatto che la prima stia più vicina ai prezzi, ma anche il fatto che la prima cambia pendenza più rapidamente. Osserviamo infatti il diagramma successivo.




Si tratta del periodo gennaio-febbraio 2008. In questo intervallo temporale, se si considerasse l'interazione tra il prezzo ed una sola media mobile, si potrebbe dire che non è accaduto nulla. Tuttavia, se osserviamo l'andamento congiunto delle due medie, notiamo che quella esponenziale taglia quella semplice inizialmente dall'alto verso il basso (segnale di forza del trend ribassista) e successivamente dal basso verso l'alto (indicazione di perdita di momentum, cioè di velocità, della tendenza ribassista che ancora viene evidenziata da questo strumento).

Possiamo quindi affermare che la media mobile esponenziale mostra un andamento molto più ricurvo rispetto a quella semplice. Nella cultura tecnica italiana non sempre pare che vi sia la giusta attenzione al problema dell'orientamento della media mobile. Si tende a guardare soprattutto gli incroci tra essa ed il prezzo. Tuttavia i grandi maestri americani attribuiscono all'orientamento della media mobile (semplice o esponenziale) un'importanza pari se non superiore a quella del suo incrocio con i prezzi.

Giusto per citare il famosissimo Martin Pring, egli, a proposito delle medie mobili, scrive che:

1) una media mobile non è altro che il trend in versione smussata e la media stessa rappresenta un'area di supporto e resistenza.

2) Una media mobile scelta con cura dovrebbe riflettere il trend sottostante; la sua violaziome, pertanto, avverte che un cambiamento nel trend potrebbe essere già avvenuto.

3) Se la violazione avviene mentre la media mobile si sta ancora muovendo ripidamente nella direzione del trend prevalente, ciò dovrebbe essere trattato come un avvertimento preliminare che un'inversione di trend ha avuto luogo.

4) In generale, più lungo è l'arco temporale ricoperto da una media mobile, maggiore è la significatività del segnale di rottura.

5) Le inversioni della direzione di una media mobile sono generalmente più significative che un'incrocio tra essa ed il prezzo.


Il famoso analista americano sottolinea la grande importanza che ricopre l'inclinazione della media mobile, oltre che la sua perforazione da parte del prezzo. Ci sembra utile esemplificare rapidamente i suoi insegnamenti, servendoci di tre casi semplici:


A) Perforazione di una media mobile il cui orientamento non è ancora cambiato






Si tratta di un primo impulso di forza che non necessariamente comporta un'inversione del trend (come ben sa chi utilizza lo strumento per effettuare trading reale). In questa situazione scaturiscono facilmente dei falsi segnali, perché prezzo e media mobile seguono rotte convergenti.


B) Cambiamento di tendenza da parte di una media mobile che non è ancora stata perforata dal prezzo






Pur non essendo un segnale di per sé completo, quest'indicazione è più interessante della precedente, soprattutto da un punto di vista statistico. Questa configurazione si osserva quando il cambiamento di tendenza è
lento, il che, come sottolinea Pring nel precedente punto 4), aggiunge significatività al segnale. In questo caso la media mobile non viene tagliata perchè il prezzo inverte la sua direzione molto dolcemente rispetto al suo grande momentum precedente che lo ha allontanato molto dalla sua media mobile. Può trattarsi di una fase di accumulazione.


C)
Taglio di una media mobile che ha cambiato tendenza da poco.






Questo è senz'altro il caso più "completo", quindi il più significativo. Il segnale è duplice: il cambiamento di orientamento da parte del prezzo livellato (cioè la media) e l'incrocio tra il prezzo ed il suo livellamento (ancora una volta la media). L'inversione di tendenza che riesce a produrre contemporaneamente queste due circostanze deve quasi sempre comportare non solo un cambio della direzione netto e sufficientemente persistente da parte del prezzo, ma anche un incremento della sua volatilità, circostanze che, quando si verificano contemporaneamente, sono decisamente favorevoli all'affidabilità di un segnale tecnico.

La media mobile esponenziale, si è detto, è maggiormente incurvata. Credo che si debba riflettere maggiormente su quest'aspetto, più che cimentarsi in confronti (a mio parere inconcludenti) sulla sua eventuale maggiore significatività rispetto a quella semplice. Se si inizia a studiare la pendenza di una media mobile come segnale tecnico, allora la scelta tra segnale semplice o esponenziale si arricchisce di un nuovo importante elemento di valutazione.

I maestri dell'analisi tecnica non esprimono una netta preferenza tra le due, anche se certamente quella esponenziale gode di una considerazione leggermente superiore. Personalmente credo che possa essere interessante l'interazione tra una media veloce esponenziale ed una semplice molto più lenta, per il semplice fatto che la lentezza di quest'ultima sarebbe voluta, dunque non avrebbe alcun senso alterarla matematicamente.

Non credo che possa esistere una vera e propria competizione tra metodi di calcolo delle medie mobili. Si tratta invece di capire cosa si sta studianto e come lo si vuole studiare. A quel punto la scelta dello strumento diventa estremamente facile.



Nota bibliografica______________________________________________
1 Martin J. Pring, Technical Analysis Explained, 4° ed, McGraw-Hill 2002.





Massimo Intropido















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